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I distretti del cibo come volano di sviluppo territoriale

Francesca Liani • 1 Febbraio 2024

distretti-del-ciboLa Regione Lombardia vota all’unanimità il Progetto di Legge sulla ‘promozione delle azioni di sostenibilità del sistema agroalimentare realizzate dai distretti del cibo’.


I distretti del cibo, nati un po’ in sordina nel lontano 2017, stanno conoscendo un rinnovato interesse ed attenzione da parte degli attori territoriali.

Ispirati ai distretti industriali, queste strutture nascono per coinvolgere tutti i soggetti del mondo agroalimentare – dai produttori alle associazioni, dai ristoratori agli enti locali – affinché possano lavorare insieme per promuovere la crescita delle filiere e dei territori, accompagnandone la transizione “verde” e supportando la nascita di nuove economie, in particolare nelle zone interne e remote.

Cosa sono i distretti del cibo?

Istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017, i Distretti del cibo, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso. Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. I Distretti hanno come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.

Essendo pertanto uno modello avanzato di promozione della sostenibilità del sistema agroalimentare, molte regioni italiane ne stanno favorendo la costituzione.

Allo stato attuale i Distretti del cibo iscritti nell’apposito Registro nazionale sono quasi 200, triplicati rispetto solo a due anni fa quando se ne contavano una sessantina. Sono presenti praticamente in tutte le Regioni italiane con pochissime eccezioni (in allegato, l’elenco aggiornato).

In concreto si tratta di partenariati, ideati in base a specificità territoriali ed esigenze socio-economiche, fra i diversi attori delle filiere, istituzioni e associazioni locali, nati con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico delle aree agricole, ma anche di favorirne la redditività, la sostenibilità e la socialità. Il tutto con l’intento di rafforzare la coesione territoriale, nell’ottica di promuovere la crescita e contribuire alla conservazione di saperi e tradizioni produttive. Il legame con l’enogastronomia, inoltre, consente di sostenere le produzioni locali, rimarcando la connessione fra paesaggio e cibo.

Il Progetto di Legge della Regione Lombardia

distretti-del-cibo-logoIn questo quadro, la Regione Lombardia, con il Progetto di Legge sulla ‘promozione delle azioni di sostenibilità del sistema agroalimentare realizzate dai distretti del cibo’ ha inteso dare un segnale di compattezza a favore del suo sistema agroalimentare, ancora più significativo in questo momento particolarmente delicato per il settore. Sostenere i Distretti del cibo e le particolarità territoriali, è uno stimolo a valorizzare la vera sostenibilità dell’agricoltura, che non è solo ambientale ma anche economica e sociale”.

Con il testo approvato all’unanimità, la Regione finanzierà con 150.000 euro all’anno fino al 2026 la costituzione di nuovi Distretti del cibo, con lo scopo di favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, oltre all’impegno per la sicurezza alimentare, per la riduzione dello spreco e per una maggiore sostenibilità delle produzioni.

Secondo Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia “Favorire la creazione di nuovi Distretti e rafforzare l’azione di quelli esistenti  è un atto politico che guarda con fiducia al primario primario. Un settore che rappresenta uno degli asset più importanti dell’economia lombarda. Un settore dove operano tante piccole imprese non solo per offrirci cibo, ma per presidiare e tutelare il territorio”.

E mentre la protesta dei trattori che serpeggia in Europa è arrivata anche in Italia a bloccare le strade chiedendo di ripensare le misure sulla sostenibilità del settore agroalimentare, c’è chi punta proprio sulla sostenibilità per farne un motore di sviluppo economico e sociale dei territori agricoli più vocati.

I distretti del cibo in Italia

Qui di seguito l’elenco aggiornato di tutti i distretti del cibo in Italia (fonte MASAF):

ELENCO COMPLETO

 

Fonte: articolo di Francesca Liani
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